martedì 23 aprile 2013

Il saluto dell'assessora alla cultura del Comune di Trento


E’ accettabile un paese la cui Costituzione proclama pari dignità per tutti i cittadini e che, però, non è in grado di rimuovere uno dei più evidenti e ingiusti ostacoli alla sua concretizzazione?
Non lo è.
Non può esistere, infatti, una società che si arroga il diritto di giudicare una persona guardando al solo suo orientamento sessuale.
Un aspetto personalissimo che si può, o meno, condividere, ma che non può essere assunto a pregiudizio rispetto ad un universo di diritti e di valori dei quali ogni essere umano è portatore. Diritto di costruire il proprio progetto di vita, in armonia con sé stesso e con gli altri.
Diritto di poter condividere beni e, fino alla fine, destini.
Diritti costitutivi di quella libertà individuale posta a fondamento del nostro essere Repubblica.
E nemmeno è accettabile il fatto che ogni giorno, uomini e donne, ragazzi e ragazze nelle nostre città, nei nostri piccoli centri, sul posto di lavoro, a scuola, nei luoghi di divertimento siano sottoposti ad offese, prese in giro, vessazioni, violenze anche, perche’ amano una persona del loro stesso sesso.
Manifestazioni di inciviltà di fronte alle quali nessuno può girare lo sguardo.
Anche Trento è chiamata a non rimanere immobile.
L’omofobia è una forma di discriminazione in profondo contrasto con la città nella quale intendiamo vivere.
Quella “città della convivenza” che si costruisce a partire dal riconoscimento e dal rispetto dell’altro da sé.
E’ responsabilità di ciascuno di noi impegnarsi affinchè questo profondo valore viva sempre.
E’ responsabilità di ciascuno di noi il rimuovere qualsiasi ostacolo al rispetto della dignità della persona.
I dibattiti, le riflessioni, gli incontri promossi per la giornata mondiale contro l’omofobia vanno in questa direzione. Possono costituire per ciascuno di noi occasione di riflessione, di conoscenza e di crescita.

Lucia Maestri
Assessora alla Cultura del Comune di Trento