Cosa si può fare in una
sola giornata per contrastare fenomeni di discriminazione, odio e
violenza che caratterizzano ogni giorno dell’anno? Qualcuno pensa
che non si possa fare nulla, altri credono invece che bastino le
celebrazioni di un giorno per assolvere al proprio dovere civile. A
me piace pensare a questo 17 maggio come ad una giornata di
“allenamento civico”: ognuno di noi, nel modesto vivere della
nostra quotidianità, dovrebbe non solo provare a mettere in pratica
piccoli gesti di civiltà e rispetto, ma soprattutto dovrebbe
elaborare pensieri radicalmente diversi rispetto alle proprie
naturali consuetudini mentali. Perché sembra banale, ma non è
affatto semplice pensare all’amore, agli affetti, ai sentimenti in
termini diversi rispetto a quelli che diamo per scontati: in una
logica binaria, non c’è spazio per le eccezioni, ed ecco allora
che non vengono considerati nella loro gravità i mille casi
quotidiani di bullismo omofobico, di violenza fisica e verbale, di
più o meno silenziosa intolleranza. Troppe volte ci si passa sopra,
perché la reazione che spezza il pregiudizio non è automatica.
Questo 17 maggio, quindi, prima di tutto diamo spazio alla nostra
libertà di pensiero: non c’è nulla di peggio, in democrazia,
delle menti intrappolate nelle gabbie delle comode abitudini.
Bruno Dorigatti
Presidente del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento